Ero stato un facile profeta nel prevedere che il tentativo di ridurre il numero delle province avrebbe provocato una serie innumerevoli di liti e contraversie con l'inevitabile aggiunta di richieste di deroga per cercare di cambiare qualcosa senza cambiare nulla. La prova più evidente la si avrà nelle prossime settimane quando dovrò essere messa la parola "fine" alle richieste di tre regioni (Umbria, Molise e Basilicata) di mantenere in vita tutte le province altrimenti resterebbe una sola provincia con il territorio identico a quello della Regione. Un profano potrebbe dire: meglio di così! Se si deve risparmiare che cosa c'è di meglio che unificare le competenze in un unico organo di governo locale. Peraltro c'è già un esempio. Quello della Val d'Aosta dove la Regione ha anche le competenze provinciali. O, pur in modo diverso, quello delle Province di Trento e Bolzano dove ha tutte le competenze regionali.
Sapete come andrà a finire? Molte province resteranno in vita, magari in deroga ai requisiti previsti dal provvedimento di riassetto, e in quelle che spariranno saranno mantenute le sedi attuali come uffici distaccati della nuova provincia eventualmente unificata.
Con il risultato che si avrà una riforma a metà dove come in tutte le riforme a metà i costi immediati saranno almeno per qualche anno superiori ai risparmi.