Per i nuovi (e i vecchi) manager le competenze trasversali sono fondamentali. “Crescita e sviluppo saranno sempre più guidati dall’innovazione tecnologica. È per questo che le traiettorie in atto di sviluppo di competenze (in particolare digitali e trasversali) diventeranno sempre più importanti per governare i processi di trasformazione aziendali, siano essi legati all’innovazione dei prodotti e dei servizi, di gestione dei processi decisionali e operativi e soprattutto dello sviluppo delle relazioni con la clientela attuale e potenziale”.
Sono queste le conclusioni di uno studio del Centro di Formazione Management del Terziario, in collaborazione con il Centro di Ricerca Crisp dell’Università di Milano-Bicocca che analizzato, con le tecniche dell’intelligenza artificiale, circa 50 mila annunci per i manager del terziario pubblicati sul web tra il 2019 ed il 2021 in Italia.
L’indicatore che descrive la rilevanza delle diverse tipologie di skill ha messo in evidenza mediamente valori pari al 48% di rilevanza per le skill professionali, 33% per le skill trasversali e 18% di skill digitali. I dati pur con alcune diversità sono in linea per i principali paesi europei.
È interessante anche osservare come in questo particolare ambito, quello dei manager del terziario, sia stata di fatto superata l’emergenza della pandemia con la domanda di competenze che si è riportata sostanzialmente ai livelli del 2019 con un netto +45% per i manager del terziario rispetto all’anno 2020, ed un valore di poco al di sotto del periodo pre-covid 2019 (-3%, con un differenza negativa di circa 6 mila annunci). “L’analisi mensile – specifica il rapporto – rivela però l’andamento in crescendo del 2021, iniziato con un primo semestre al di sotto del medesimo periodo 2019 (-13%), ma con una performance nel secondo semestre 2021 decisamente superiore al 2019 che ha permesso di ridurre il gap ad un -3%. In particolare, il report evidenzia come l’ultimo trimestre 2021 registri una consolidata ripresa ed un andamento che, nelle battute finali, ha registrato un tendenziale di +60% rispetto al medesimo periodo del 2019”.
Nel complesso quindi l’Osservatorio conferma come ai manager si chiedano sempre di più competenze trasversali perché la gestione dell’innovazione nelle aziende deve tener conto delle opportunità di valorizzare il capitale umano attraverso un utilizzo razionale e innovativo delle potenzialità digitali.
La transizione digitale resta fondamentale per mantenere e guadagnare competitività, ridurre i costi dei processi produttivi e logistici, accrescere la rapidità e insieme la sicurezza delle operazioni. In questa prospettiva ai manager si chiede sempre di più quella formazione permanente che consente di mantenere il passo e anzi anticipare la dimensione innovativa.