Un commissario per l’Alitalia. La richiesta acquista sempre più peso di fronte all’inestricabile intreccio di problemi in cui è caduta l’ex compagnia di bandiera. E in fondo di commissari chiamati a gestire un’azienda in crisi o ad affrontare situazioni di emergenza è ricca la storia passata e recente. Ci sono imprese, come la Liquigas di Ferrandina, che sono virtualmente in liquidazione da quasi 30 anni. Ci sono situazioni d’emergenza, pensiamo ai rifiuti della Campania, che vengono gestite da 15 anni commissario dopo commissario, decreto urgente dopo decreto urgente. L’elenco della situazioni in cui è prevista la possibilità della proclamazione dello stato d’emergenza sembra quasi un vocabolario: siccità, rifiuti, traffico, immigrati, dissesto idrogeologico, terremoti, trombe d’aria, pericoli di crolli, epidemie. Senza dimenticare che quando si parla di calcio ogni italiano si sente commissario tecnico della nazionale. E quindi anche per l’Alitalia si prospetta un commissario, magari motivato insieme dall’insolvenza finanziaria e dai rischi per l’ordine pubblico. Anche se forse il commissario giusto sarebbe un altro: il commissario Montalbano.
Pubblicato (senza firma) sul Sole 24 Ore del 23 aprile