Un nuovo matrimonio tra mondo digitale e formazione aziendale. Nella società internetcentrica, in cui di fatto viviamo, siamo di fronte ad un apparente paradosso. Le grandi rivoluzione della tecnologia, da internet all’intelligenza artificiale (per ora), aprono grandi orizzonti e semplificano la vita. Ma nello stesso tempo appaiono rivoluzioni non solo complesse, ma anche che richiedono la capacità di percorrere labirinti ricchi di ostacoli e di trabocchetti.
Con un particolare tuttavia: la flessibilità del mondo digitale è tale da poter fornire, conoscendone le basi e l’evoluzione, la soluzione a molti problemi strategici che si pongono regolarmente sia a livello personale, sia e soprattutto a livello di strategie aziendali.
Le competenze digitali, più nella dimensione operativa che in quella tecnologica, appaiono infatti fondamentali in ogni dimensione organizzativa, sia per individuare gli obiettivi, sia per definire le strategie più utili per conseguirli.
Secondo i più recenti documenti della Comunità Europea «la cittadinanza digitale è un insieme di valori, competenze, atteggiamenti, conoscenze e comprensione critica di cui i cittadini hanno bisogno nell’era digitale. Un cittadino digitale sa come utilizzare le tecnologie ed è in grado di interagire con esse in modo competente e positivo».
Lo ricorda nelle prime pagine il libro curato da Franco Amicucci, Paolo Ferri, Fabrizio Maimone e Francesca Scenini “Tecnologie per la formazione aziendale. Storia, metodologie e futuri possibili del Digital learning in azienda” (Ed. Mondadori education, pagg. VIII-200, € 19,00).
Una squadra di autori impegnata in prima fila nel mondo della formazione: Franco Amicucci è Presidente di Skilla, sociologo, formatore, Paolo Ferri è Professore Ordinario in Didattica e pedagogia speciale presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca dove insegna Tecnologie della formazione, Fabrizio Maimone è Professore Associato di Organizzazione Aziendale presso Libera Università Maria Ss. Assunta – Lumsa, Francesca Scenini è docente presso la Fondazione Milano e project manager in Skilla.
Un libro particolarmente ricco di spunti, osservazioni ed esperienze per delineare da una parte le enormi opportunità che si aprono nei sistemi digitali, dall’altra la possibilità, proprio parlando di formazione, di creare una dimensione unitaria tra apprendimento e operatività.
“L’onda della rivoluzione digitale – si legge nel libro – lancia una grande sfida a tutti i sistemi di apprendimento, pubblici e privati, scolastici ed aziendali: far evolvere i propri modelli didattici per renderli coerenti con il vissuto sempre più digitale delle persone e della società. Per questo, i sistemi di apprendimento sono chiamati a mettere al centro dei propri programmi il tema dell’alfabetizzazione digitale e della cultura e delle competenze digitali evolute per il mondo del lavoro e ogni persona è chiamata ad apprendere un nuovo modo di leggere e scrivere, un nuovo alfabeto, la cui base è digitale. Esperienza fisica e digitale, tradizione e innovazione, linguaggi e format diversi sono sempre più ibridi”.
La società in cui viviamo non è solamente la società dell’informazione, è anche la società del cambiamento continuo, non solo per la schumpeteriana distruzione creatrice, ma anche per l’introduzione di nuove potenzialità che si aggiungono a quelle esistenti ina una contaminazione costruttiva nei percorsi di crescita. Si viene così a creare un ecosistema digitale, con un continuo scambio di informazioni e con la necessità di scelte che liberino il tempo e offrano lo spazio utile alla creatività.
Il lato umano risalta così ancora di più come fondamentale di pari passo con la crescita delle opportunità offerte dall’Intelligenza artificiale, in particolar modo nella formazione tutor intelligenti, piattaforme di analisi dei big data o sistemi che personalizzano automaticamente i contenuti per ogni specifico collaboratore. Tra mondo digitale e formazione aziendale c’è una nuova unità da costruire. Un nuovo matrimonio tra mondo digitale e formazione aziendale.