Le province, dalla farsa al dramma

La previsione era fin troppo facile. Il percorso per abolire le piccole province si sta scontrando con mille interessi locali e sta portando alla ribalta mille scappatoie giuridiche e politiche. I ricorsi al Tar ormai non si contano, le proteste coinvolgono tutte le parti sociali, i tentativi bizantini sono ormai all'ordine del giorno. Con una ritrovata spudoratezza della politica: se viene abolita una provincia gobvernata dal centro-destra si deve prima abolire una provincia governata dal centro-sinistra. E incredibilmente si mobilitano anche i Comuni in difesa delle Province. A Lucca, per esempio, il Consiglio comunale ha votato un documento in cui si ricorda che "Lucca insieme a Firenze, è una delle due capitali di Stato preunitarie toscane (presupposto, tra l’altro, di plurime proposte di legge pendenti in Parlamento a tutela dei capoluoghi di provincia già capitali di Stato); della varietà e della ricchezza del suo territorio, anche dal punto di vista turistico e delle risorse idriche; delle tradizioni culturali, artistiche e musicali che la rendono conosciuta in tutto il mondo". Ecco ci si appella a tutto: dall'antico Ducato alle risorse idriche. Abolire qualche provincia è ormai un dramma recitato impeccabilmente dalla politica italiana. 

 

 

  • claudio |

    Gianfranco Perri ha scritto “Il governo ha dimostrato di non essere all´altezza, rimangiandosi la promessa di tale abolizione in toto.”
    I politici non sono santi pero’ almeno hanno letto la Costituzione, non sarebbe male che lo facessi pure tu!
    L’abolizione completa dei comuni passa da una necessaria modifica della Costituzione che puo’ essere fatta solo dal Parlamento (non dal Governo).
    Ciao

  • Giiuseppe |

    Credo che sia ora che i nostri politici prendano in considerazione la realtà e comincino a fare delle valutazioni di merito non solo di convenienza elettorale o personale. Non ci possiamo più permettere una struttura amministrativa dello Stato troppo articolata e costosa . Dobbiamo semplificare in modo intelligente e che sia in grado di liberare risorse per consentire una possibilità di ripresa economica che è indispensabile per tutti (giovani e non). Tutte le alttre considerazioni possono essere interessanti ma purtroppo NON servono a nulla.

  • paolo |

    Quando si tratta di buffonate la nostra classe dirigente non e’ seconda a nessuno.
    Che le province siano inutili, come i loro consiglieri ed il loro presidente, lo sa anche un bambino delle elementari.
    Pero’, onestamente, devo riconoscere che e’ inaccettabile per qualsiasi di noi oggi credersi e pavoneggiarsi come un dio e domani essere una nullita’ insignificante senza alcun potere.

  • Gianfranco Perri |

    Le province devono tutte essere eliminate. Sono uno spreco di risorse economiche ed una fonte di inefficienza. Il governo ha dimostrato di non essere all´altezza, rimangiandosi la promessa di tale abolizione in toto. Le discriminazioni sono sempre destinate ad essere giustamente contrastate e possibilmente impedite

  • Lara |

    Quanto accanimento sulle Province che devono supportare. Ma supportare chi? Il Comune di Alessandria è fallito per 109 milioni di Euro di debiti. Una sua partecipata è stata oggetto di una cessione del credito per 10 milioni di euro anticipati da una banca che non si sa dove siano finiti. I crediti non vengono riconosciuti, i debiti non si sa se saranno pagati. Nessun investimento in strutture in questo Comune del Nord a fronte di debiti di cui 20 milioni di euro riguardano solo lo scorso anno. Tutte spese pazze. Tipo? 12.000 euro per un tartufo. I dipendenti non hanno gli stipendi pagati da mesi, sono 535 persone. Per una città poco più piccola di Ancona! 94.974 abitanti su Superficie: 203,95 Kmq. Falconara Marittima ha rischiato il fallimento per poco, per Catania ci ha messo i soldi lo stato, e il prossimo a cadere è Napoli per 1 milione di euro. E quanti ve ne sono di Comuni spendaccioni. Uno è il nostro quello di Ancona che rischia salato. Anche se per molto meno. Poi si profila danno erariale, per cui è difficile capire chi è colpevole nel caso di Alessandria ma difficilmente paga perché non ha soldi, o li ha messi in un fondo apposito come il sindaco Gramillano di Ancona per non rispondere di danni per il teatro Stabile per cui non doveva essere Presidente per conflitto di interessi ma ci si è auto-nominato lo stesso. Loro dovrebbero scialacquare i nostri Fondi sociali europei? Ieri sera Oscar Giannino alle ore 10.30 su radio 24 parlava di questo argomento con il Sindaco del Pd di Alessandria insediato da Maggio 2012, che attende il commissario per il fallimento del Comune. Ed è un Comune a Nord mica a Sud. La finanza locale si è sprecona, ma le Province se la passano meglio, vediamo invece i Comuni o le stesse Regioni, tutte tranne due hanno la sanità Commissariata! E’ normale. Questa battaglia ideologica deve finire. E’ vero che come ha detto un Ministro i bilanci degli Enti locali sono spesso oscuri, infatti quello di Alessandria è stato finto per anni, ma appunto faccia la caccia ai Comuni tanto per cominciare! La Provincia di Ancona ha 85 milioni di euro di debiti ma diverse scuole, alcune ne ha costruite ex novo, ha una nuova sede in Passo Varano appena 500 dipendenti, amministra 470.000 abitanti, e ha molte funzioni tra cui la formazione professionale, l’ambiente, l’urbanistica. Non sarà perfetta ma è più virtuosa di Alessandria. SOlo che noi siamo commissariati per Utopia politica, per Alessandria il commissariamento è arrivato quando non si poteva più nascondere il fallimento che trascinerà tante ditte creditrici nel baratro. Non difendo la mia Provincia, ma prima di toccare lei toccate gli altri. Le Province toscane? Molte sono in deficit come Pisa. Allora togliete chi non è virtuoso, Comune Provincia o Regione. Togliete la Valle d’Aosta, il Molise, e la Liguria che son troppo piccole, e anche l’Umbria, e la Basilicata con la Calabria, fate le macro-Regioni. In Germania ci sono 16 Landers per 80 milioni di di abitanti.

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